L’ANIMA DELLA SERIGRAFIA? IL TESSUTO.

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UN PO’ DI STORIA…

La parola più comunemente usata per definire il “Silk Printing Process” o “Procedimento di stampa a schermo di seta” è Serigrafia e appare subito chiaro che la seta ne costituì l’elemento fondamentale.

Diversi centinaia di anni separano le prime matrici fatte con capelli umani, ed i materiali per serigrafia contemporanei, di alta precisione, basati su fibre sintetiche modificate.

La serigrafia, nonostante ciò, è una tecnica di stampa relativamente nuova, essendo la prima apparizione documentata da una presentazione di brevetto del 1907, in cui Samuel Simons raccomandò una garza di seta (usata per setacciare la farina) come materiale per la matrice.

I tessitori di seta, poco tempo dopo, cominciarono a produrre tessuti destinati alle macchine per serigrafia, permettendo stampe più raffinate ed un migliore controllo dell’inchiostro.

Il sorgere delle fibre sintetiche migliorò la qualità del prodotto e aumentò a dismisura anche la gamma delle potenziali applicazioni.

La serigrafia, originalmente usata dagli artisti, divenne cosi una tecnica industriale di stampa.

Le fibre in poliestere

Le materie prime generalmente usate nei tessuti per serigrafia – “supporti per matrici” secondo la norma DIN 16610 – sono fibre chimiche monofilo fatte di polimeri sintetici.

Le fibre più frequentemente usate sono:

  1. Poliammide, abbreviato a PA
  2. Poliestere, abbreviato a PET

Entrambe appartengono al gruppo di fibre di policondensazione o polimerizzazione. Il gruppo alla quale appartengono, determina le loro proprietà fisiche.

Le proprietà fondamentali delle fibre in poliestere sono:

  • Elevata estensibilità
  • Buona durata meccanica
  • Buona resistenza all’abrasione
  • Elevata resistenza alla luce
  • Insensibilità ai fattori climatici

 

L’allungamento

Le caratteristiche di allungamento sono vitali per le prestazioni del telaio serigrafico perché determinano la procedura di tessitura, la forza del tessuto e la stampabilità del tessuto.

Conseguentemente questi fattori incidono su altri punti essenziali della stampa serigrafica:

  • Registro e precisione dimensionale dell’immagine stampata
  • Comportamento del fuori contatto
  • Adattamento all’oggetto da stampare, importante quando il supporto ha una superficie disuguale o irregolare.

 

L’importanza della geometria del tessuto

La geometria del tessuto descrive tutti gli aspetti bi- e tridimensionali della struttura del tessuto. I fattori di base che la caratterizzano sono 2:

  • Il numero di fili, definito come numero di fili per centimetro.
  • Il diametro del filo, definito come valore teorico, con riferimento al diametro del filo non tessuto. (vedi esempio a fine paragrafo)

Quando si seleziona il tessuto per una particolare applicazione, la geometria del tessuto è più importante della caratteristica di elasticità poiché influenza direttamente la stampabilità di linee fini ed immagini dei retini, la definizione del bordo nella stampale caratteristiche di distribuzione dell’inchiostrola velocità di stampa (in collegamento con la viscosità dell’inchiostro), lo spessore dello strato dell’inchiostro e l’essiccamento dell’inchiostro stesso.

ESEMPIO

Quadro da stampa 65×60, 120-34 giallo

L’esempio descrive un quadro serigrafico di dimensioni pari a 60×65 centimetri, il cui numero di fili è 120, ognuno con un diametro nominale di 34um.

Il tipo di armatura

Il tipo di armatura descrive il modo in cui le fibre della trama e dell’ordito si incrociano una sopra l’altra, ed è espresso con una coppia di numeri. I tessuti per serigrafia possono essere ad armatura semplice, dove il rapporto è 1:1, o ad armatura diagonale, dove il rapporto può essere espresso in più modi ad es. 1:2 o 2:2.

L’apertura delle maglie

L’apertura della maglia è definita come la distanza tra i fili adiacenti dell’ordito o della trama, ed è misurata perpendicolarmente al piano stesso. Questa determina la massima dimensione della particella di inchiostro che passa attraverso la maglia e, perciò, influenza il livello dei dettagli stampati negli originali a tratto e retinati e le caratteristiche di distribuzione dell’inchiostro.

Tessuti bianchi e tessuti gialli

Esponendo un telaio serigrafico alla luce, le aree illuminate si induriscono. I raggi di luce che colpiscono le fibre bianche del tessuto vengo riflessi e si diffondono sotto i bordi neri della pellicola. La luce viene trasmessa anche attraverso le fibre stesse, portando ad una diffrazione ancora maggiore. I risultati se non si calcolano bene i tempi di esposizione possono essere problematici (ad esempio la riduzione delle aree stampate aperte o la trasformazione del colore nell’originale multicolore retinato).

Il tessuto è disponibile in due colori: bianco e giallo caldo. I tempi di esposizione sui tessuti gialli sono del 75/125 per cento più lunghi che sui loro corrispondenti bianchi semplici, a causa di una minore dispersione dovuta alla complementarità tra la luce UV blu e il tessuto giallo caldo.

Fonti:

  1. Manuale Teorico dei tessuti Saati
  2. Intervista ad Ubaldo Pierpaoli