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Telaio serigrafico ad alto spessore

Un esempio di telaio serigrafico ad alto spessore.

Lo spessore che abbiamo dato alla gelatina su questo telaio inciso è di 227 micron.

Creazione del telaio

Questo tipo di telaio serve per realizzare una stampa serigrafica ad alto spessore.

Preparato il telaio tesato a 15 fili abbiamo passato una mano di gelatina su tutta la superficie e successivamente l’abbiamo asciugato al forno.

Per dare spessore all’immagine abbiamo circondato la parte da incidere con 4 strati di scotch, dopodiché, con uno stendi gelatina più piccolo, abbiamo effettuato 40 passaggi di gelatina asciugando il telaio al forno ogni 2 passaggi.

La stampa finale è stata realizzata impiegando due prodotti: lo suede, un rigonfiante per plastici, e il Plast PF giallo flou.

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Trasferimento a caldo

Il trasferimento a caldo è un processo che porta al passaggio di un inchiostro (che può essere di diversa natura chimica-fisica) da un supporto ad un’altro.
I supporti che prendono parte a questa tecnica sono la carta siliconata ed il poliestere.

Perche usare questa tecnica?

I principali motivi per scegliere questa tecnica sono:

Per applicare la stessa grafica su diverse tipologie di supporti.
Per effettuare decori in posizioni difficoltose per la stampa diretta.
Per replicare la grafica voluta, in tempi differenti e moderate quantità.

Stampa e trasferimento

La metodologia di stampa è bagnato su asciutto: ogni strato di inchiostro deve essere asciugato prima della sovrastampa del successivo.

La racla utilizzata deve avere una durezza appropriata in funzione
dell’effetto desiderato:

  1. Dura: elevata definizione basso deposito
  2. Morbida: bassa definizione elevato deposito

Il trasferimento sul tessuto avviene per effetto del calore e della
pressione.

Descrizione del processo

Come potete vedere nel video l’inchiostro passa dal poliestere al giacchetto dopo essere stato pressato a 165 gradi per 16 secondi.

Il poliestere trasparente prende parte ai 3 passaggi fondamentali:

  1. Nel primo passaggio l’immagine o la scritta che verra trasferita
    viene stampata in serigrafia.
  2. Nel secondo passaggio viene pressata sul capo d’abbigliamento e
    l’immagine viene trasferita.
  3. Nel terzo passaggio viene data un’ultima pressata per rimuovere la
    colla in eccesso.

Contattaci

Il trasferimento a caldo è un processo complicato che varia rispetto al tipo di lavoro che si deve eseguire. Per informazioni più specifiche non esitare a contattarci.

Hi-Gloss

Inchiostro vinilico a base solvente con finitura lucida.

L’ Hi-Gloss è un inchiostro vinilico a base solvente con finitura lucida che trova principale
applicazione nella stampa di adversing, POP, Display, Stickers e grafiche in generale;

Come potete già notare ci troviamo davanti ad un prodotto estremamente versatile e multiuso.

Supporti

In questo caso il materiale del supporto su cui sono state stampate queste
scritte è PVC monometrico nero lucido, tuttavia, questo inchiostro è
efficace anche su carta, cartone e molti altri materiali che potete trovare
elencati sulla scheda tecnica (attualmente disponibile solo su richiesta).

I componenti fondamentali per una stampa qualitativa

I componenti fondamentali per la realizzazione di una stampa di questo livello: il
piano aspirante, su cui viene posizionato e messo a misura il foglio, il
quadro da stampa, dove è impressa l’immagine, la racla in legno che deve
essere usata con assoluta precisione (dosando angolatura e pressione) ed in
fine l’essiccatoio, dove verranno inseriti ed asciugati gli adesivi
stampati.

Perché scegliere Hi-gloss

Questo prodotto  viene scelto dalla maggior parte dei serigrafi che lavorano con noi perché
garantisce un’ottima coprenza, un essiccazione rapida, buone resistenze chimiche ed una brillantezza formidabile.

Per approfondimenti e chiarificazioni vi consigliamo di contattarci.

Buon lavoro!

Fonti:

  1. Scheda tecnica Hi-Gloss
  2. Produzione Paint Serigrafia

Inchiostro vinilico High Gloss

Inchiostro vinilico High Gloss

Lamina Mytex

Oggi vi presentiamo il Mytex, una lamina termotrasferibile. Per arrivare a questo risultato bisogna seguire una metodologia precisa:Sul campione, una t-shirt nera, abbiamo stampato una base, il PLAST PF oro brillante, che fungerà da collante. Dopodiché abbiamo posizionato il campione nella pressa impostata a 155 gradi con il timer a 15 secondi e una semplice carta da forno sulla t-shirt a protezione della lamina.Dopo aver pressato bisogna attendere qualche minuto per permettere alla lamina di freddarsi per poi staccarla dalla t-shirt facendo attenzione a non rovinare l'immagine incollata. Questo prodotto economico e di qualità è caratterizzato da un'ampia gamma di colori tra cui i colori metallici.

Pubblicato da Seritalia Live srl su Venerdì 27 luglio 2018

Oggi vi presentiamo il Mytex, una lamina termotrasferibile.

Metodologia

Per arrivare a questo risultato bisogna seguire una metodologia precisa:
Sul campione, una t-shirt nera, abbiamo stampato una base, il PLAST PF oro brillante, che fungerà da collante.
Dopodiché abbiamo posizionato il campione nella pressa impostata a 155 gradi con il timer a 15 secondi e una semplice carta da forno sulla t-shirt a protezione della lamina.
Dopo aver pressato bisogna attendere qualche minuto per permettere alla lamina di freddarsi per poi staccarla dalla t-shirt facendo attenzione a non rovinare l’immagine incollata.

Quali tonalità di colori offre questa serie 

Questo prodotto è caratterizzato da un’ampia gamma di effetti colorati:
– Colori primari
– Colori secondari 
– Colori metallici
Effetti particolari dove vengono messi insieme più colori
Non avendo ancora la possibilità di postare la cartella colori sul sito siamo disponibili ad inviarla via email (su richiesta). 

Per maggiori informazioni rispetto a questo magnifico prodotto non esitate a contattarci!

Fonti:

  1. Cartella colori Mytex
  2. Campionatura e Spiegazione pratica di Alessandro Croce 
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Questa t-shirt è stata realizzata in serigrafia attraverso la tecnica della
stampa in corrosione.

Metodologia

La preparazione del prodotto consiste nella miscelazione di nKG di base
trasparente, in questo caso il Discharge LF Trasparente, con il 5 per cento
di polvere corrosiva, il Discharge Agent.
Il telaio che abbiamo adoperato per la realizzazione di questo campione è
di dimensioni 50×65 tesato a 43fili.
Dopo la stampa, in questo caso effettuata con una Carosel Argon a 4 colori,
la t-shirt deve essere riscaldata in modo tale da permettere che avvenga la
reazione di corrosione.

Decolorazione e colorazione in un solo passaggio

La miscela può essere direttamente pigmentata con i coloranti ad acqua
Texprint per avere la decolorazione e la colorazione del cotone in un solo passaggio.

Produzione

Questa tecnica viene utilizzata soprattutto dalle serigrafie che stampano t-shirt,
capi d’abbigliamento di vario genere ed alta moda.

Per curiosità ed informazioni aggiuntive puoi contattarci tramite email o chiamata.

Fonti:

  1. Scheda tecnica Discharge LF Trasparente
  2. Scheda tecnica Discharge Agent
  3. Campionatura e spiegazione di Alessandro Croce
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UN PO’ DI STORIA…

La parola più comunemente usata per definire il “Silk Printing Process” o “Procedimento di stampa a schermo di seta” è Serigrafia e appare subito chiaro che la seta ne costituì l’elemento fondamentale.

Diversi centinaia di anni separano le prime matrici fatte con capelli umani, ed i materiali per serigrafia contemporanei, di alta precisione, basati su fibre sintetiche modificate.

La serigrafia, nonostante ciò, è una tecnica di stampa relativamente nuova, essendo la prima apparizione documentata da una presentazione di brevetto del 1907, in cui Samuel Simons raccomandò una garza di seta (usata per setacciare la farina) come materiale per la matrice.

I tessitori di seta, poco tempo dopo, cominciarono a produrre tessuti destinati alle macchine per serigrafia, permettendo stampe più raffinate ed un migliore controllo dell’inchiostro.

Il sorgere delle fibre sintetiche migliorò la qualità del prodotto e aumentò a dismisura anche la gamma delle potenziali applicazioni.

La serigrafia, originalmente usata dagli artisti, divenne cosi una tecnica industriale di stampa.

Le fibre in poliestere

Le materie prime generalmente usate nei tessuti per serigrafia – “supporti per matrici” secondo la norma DIN 16610 – sono fibre chimiche monofilo fatte di polimeri sintetici.

Le fibre più frequentemente usate sono:

  1. Poliammide, abbreviato a PA
  2. Poliestere, abbreviato a PET

Entrambe appartengono al gruppo di fibre di policondensazione o polimerizzazione. Il gruppo alla quale appartengono, determina le loro proprietà fisiche.

Le proprietà fondamentali delle fibre in poliestere sono:

  • Elevata estensibilità
  • Buona durata meccanica
  • Buona resistenza all’abrasione
  • Elevata resistenza alla luce
  • Insensibilità ai fattori climatici

 

L’allungamento

Le caratteristiche di allungamento sono vitali per le prestazioni del telaio serigrafico perché determinano la procedura di tessitura, la forza del tessuto e la stampabilità del tessuto.

Conseguentemente questi fattori incidono su altri punti essenziali della stampa serigrafica:

  • Registro e precisione dimensionale dell’immagine stampata
  • Comportamento del fuori contatto
  • Adattamento all’oggetto da stampare, importante quando il supporto ha una superficie disuguale o irregolare.

 

L’importanza della geometria del tessuto

La geometria del tessuto descrive tutti gli aspetti bi- e tridimensionali della struttura del tessuto. I fattori di base che la caratterizzano sono 2:

  • Il numero di fili, definito come numero di fili per centimetro.
  • Il diametro del filo, definito come valore teorico, con riferimento al diametro del filo non tessuto. (vedi esempio a fine paragrafo)

Quando si seleziona il tessuto per una particolare applicazione, la geometria del tessuto è più importante della caratteristica di elasticità poiché influenza direttamente la stampabilità di linee fini ed immagini dei retini, la definizione del bordo nella stampale caratteristiche di distribuzione dell’inchiostrola velocità di stampa (in collegamento con la viscosità dell’inchiostro), lo spessore dello strato dell’inchiostro e l’essiccamento dell’inchiostro stesso.

ESEMPIO

Quadro da stampa 65×60, 120-34 giallo

L’esempio descrive un quadro serigrafico di dimensioni pari a 60×65 centimetri, il cui numero di fili è 120, ognuno con un diametro nominale di 34um.

Il tipo di armatura

Il tipo di armatura descrive il modo in cui le fibre della trama e dell’ordito si incrociano una sopra l’altra, ed è espresso con una coppia di numeri. I tessuti per serigrafia possono essere ad armatura semplice, dove il rapporto è 1:1, o ad armatura diagonale, dove il rapporto può essere espresso in più modi ad es. 1:2 o 2:2.

L’apertura delle maglie

L’apertura della maglia è definita come la distanza tra i fili adiacenti dell’ordito o della trama, ed è misurata perpendicolarmente al piano stesso. Questa determina la massima dimensione della particella di inchiostro che passa attraverso la maglia e, perciò, influenza il livello dei dettagli stampati negli originali a tratto e retinati e le caratteristiche di distribuzione dell’inchiostro.

Tessuti bianchi e tessuti gialli

Esponendo un telaio serigrafico alla luce, le aree illuminate si induriscono. I raggi di luce che colpiscono le fibre bianche del tessuto vengo riflessi e si diffondono sotto i bordi neri della pellicola. La luce viene trasmessa anche attraverso le fibre stesse, portando ad una diffrazione ancora maggiore. I risultati se non si calcolano bene i tempi di esposizione possono essere problematici (ad esempio la riduzione delle aree stampate aperte o la trasformazione del colore nell’originale multicolore retinato).

Il tessuto è disponibile in due colori: bianco e giallo caldo. I tempi di esposizione sui tessuti gialli sono del 75/125 per cento più lunghi che sui loro corrispondenti bianchi semplici, a causa di una minore dispersione dovuta alla complementarità tra la luce UV blu e il tessuto giallo caldo.

Fonti:

  1. Manuale Teorico dei tessuti Saati
  2. Intervista ad Ubaldo Pierpaoli
Lo spremitore in legno

Strumento serigrafico: La Racla In legno 

Lo spremitore in legno o racla è uno strumento serigrafico che serve per spremere l’inchiostro dall’interno all’esterno del quadro da stampa, attraverso le maglie aperte della matrice, sull’oggetto o la t-shirt sottostante. Esso consiste in una sagoma di legno scanalata che funziona da manopola ed in una lama di gomma speciale inserita e fissata nella scanalatura.

Scegliere la qualità

Lo spremitore in legno per quanto sembri un’attrezzo molto semplice, ha invece una grande importanza e deve essere costruito a regola d’arte.

Caratteristiche

La manopola di legno deve essere nello stesso tempo leggera e robusta, perciò il miglior legno da usarsi è l’abete essiccato al forno esente da nodi o da imperfezioni. Poichè talvolta si adoperano spremitori in legno lunghi fino a 180 cm è ovvio che il peso abbia grande importanza. La manopola deve avere una sagoma arrotondata per non provocare callosità e vesciche alle mani e la gomma deve adattarsi perfettamente alla scanalatura. E’ molto importante che il bordo della gomma che passa sull’inchiostro sia ben dritto, perché, in caso contrario, si avrebbe un deposito di inchiostro ineguale.

stampa manuale

Un semplice fondamentale principio regola l’impiego della racla

La racla o spremitore se si manovra tenendola in posizione verticale,  funziona come un
raschietto e lascia dietro di se il quadro molto pulito, ma non spreme sufficiente inchiostro attraverso le maglie aperte dalla matrice.
D’altra parte tenendola in posizione quasi orizzontale si ottiene il risultato di distendere bene un sottile strato d’inchiostro sulla superficie interna della seta, ma anche in questo caso la pressione non è sufficiente per ottenere un passaggio regolare dell’inchiostro stesso.
Inoltre, tenendo la racla verticale, la seta viene a subire uno stiramento irregolare e dannoso, mentre la posizione orizzontale provoca facilmente macchie e contorni smossi sulla superficie.
Fra le due posizioni estreme e scorrette vi è un angolo abbastanza vasto, intorno ai 45 gradi, entro cui lo spremiture può essere manovrato senza inconvenienti.

Stampa fuori contatto e stampa a contatto permanente

La stampa può essere eseguita in due modi: fuori contatto o a contatto momentaneo e a contatto permanente.

Si ha la stampa fuori contatto quando la seta del quadro da stampa viene in contatto solo momentaneamente e localmente con la superficie dell’oggetto da stampare. In tal caso la superficie della seta, in posizione di riposo, dista alcuni millimetri dalla superficie di stampa e il contatto momentaneo è ottenuto per l’effetto della pressione esercitata dallo spremiture sulla seta che, grazie alla sua elasticità, si distacca rapidamente da sola dalla superficie stampata subito dopo il passaggio dello spremiture. La distanza fra la seta e la superficie di stampa varia da 3 a 10 mm, secondo le dimensioni del quadro e la tensione della seta.

Si ha la stampa a contatto permanente, senza correre il rischio di macchiare la stampa, nelle lavorazioni di grandi superfici di fondo; In tal caso è utile sapere che la maggior parte dell’inchiostro si trova ancora fra le maglie del tessuto dopo il passaggio dello spremitore e da queste non esce se non quando si solleva il quadro. Pertanto, è ovvio che l’inchiostro deve avere, in tal caso, una notevole viscosità per liberarsi dalle maglie e rimaner depositato uniformemente sulla superficie da stampa.

Recupero Telai Serigrafici

Recupero Telai Serigrafici

Quando un telaio serigrafico o quadro da stampa subisce più lavorazioni perde la sua efficacia e deve essere o rintelaiato o recuperato.  Il processo di recupero è una soluzione che, usando i prodotti giusti nel modo giusto, rende il telaio di nuovo pronto ad altre lavorazioni.

Il procedimento consiste in 2 step principali: 

  1. L’applicazione del gel 2005 (o di altri prodotti come i sali) per rimuovere la gelatina seccata sulla tela del telaio. 
  2. L’uso combinato del solvente Remcopur e la Pasta alcalina 2080 per eliminare le immagini fantasma causate dalle precedenti incisioni. 

Per eseguire correttamente il primo punto è essenziale avere un pennello da ritocco. Questo deve essere prima immerso nel gel e poi spalmato sul telaio. Il movimento corretto si ha immaginando di formare tanti cerchi mentre si spalma il gel sulla tela sia esternamente che internamente. Conseguentemente il telaio deve essere lasciato a riposo per 5 minuti. Dopo questo breve periodo di tempo si procede sparando un getto d’acqua intenso sul telaio in modo tale da rimuovere tutta la gelatina presente nel tessuto. 

Nel secondo step bisogna bagnare un semplice panno con il remcopur e passarlo più volte sulla tela del telaio sia internamente che esternamente. Analogamente al primo step, bisogna passare il pennello impregnato di pasta alcalina sul tessuto e lasciare che faccia effetto.

Dopo 30 minuti, sciacquando il telaio per un ultima volta, anche le immagini fantasma spariranno e il quadro da stampa sarà pronto per altre incisioni.  

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